Le antiche lire cartacee suscitano nostalgia in molti italiani, amanti del “vecchio denaro” ma anche di chi ha semplicemente adoperato le banconote italiane usate a lungo prima dell’avvento dell’euro. Ma qual è il valore attuale delle vecchie lire di carta? Alcune tra le banconote più comuni fino a poco tempo fa, in situazioni specifiche, valgono davvero molto.
Le lire di carta, difatti, si presentano come oggetti già d’epoca, e benché gran parte degli esemplari non sussista più, un numero considerevole di banconote è ancora presente; pezzi preservati e magari in ottime condizioni costituiscono ricordi più o meno remoti, ma che possono tramutarsi anche in un profitto reale, quantificabile in centinaia di euro, o persino di più.
Il valore delle lire
La storia della valuta cartacea italiana è stata sempre molto singolare, poiché per molto tempo il limite “finanziario” delle banconote è stato legato alle 1000 lire. Solo con la fine del secondo conflitto mondiale si è gradualmente giunti ad una produzione di esemplari in valuta cartacea differenti, divenuti sempre più eterogenei e particolarmente identificabili dagli anni 60 in poi.
Molte banconote, di diversi tagli, hanno “segnato la storia” a cominciare da pezzi come le 1000 lire create in più versioni; l’ultima e forse la più nota è certamente quella con Maria Montessori, raffigurata in un ritratto. In questa banconota prodotta per circa un decennio, a partire dal 1990, la 1000 lire con Montessori ha un valore massimo che si aggira tra i 50 e i 240 euro se il suo numero di serie inizia con X e termina con A.
Le vecchie lire di carta: valore
Altri esemplari molto apprezzati sono i tagli da 5000 lire con Vincenzo Bellini, riconoscibile dal colore verde in varie tonalità, esemplare realizzato dal 1984 fino al 1996 che oggi può avere un valore interessante, da circa 20 a 60 euro per i pezzi che iniziano per XC o XD fino a stime più alte in caso di esemplari che iniziano nel numero di serie da XB (fino a 300 euro) oppure XA (fino a 1200 euro). Altri pezzi degni di nota sono:
- La 10 mila lire con Alessandro Volta, dal valore notevole per gli esemplari con la X iniziale nel numero di serie: fino a 150 euro per esemplari XC e XB e fino a 1000 euro per quelli con XA se in perfetto stato
- La 2000 lire con Marconi sono più semplici da reperire, ma quelle con la lettera X possono valere in media tra i 30 e i 60 euro
Sono diverse le condizioni che possono incidere sulla banconota, dalla conservazione, quindi l’assenza di deterioramento, di pieghe e ovviamente di strappi, elemento che riduce notevolmente la valutazione finanziaria e collezionistica, ma come visto anche un numero di serie particolare. Generalmente tutte le banconote italiane della seconda metà del 20° secolo si distinguono tra serie ordinaria e di rimpiazzo.
Generalmente la seconda è più rara ed è identificabile dalla presenza di una X. Condizione che porta quindi all’attenzione e valutazione più generosa di esemplari del genere, perché all’epoca la loro presenza era intesa come “sostitutiva” dei pezzi tradizionali quindi il loro numero era ed è ovviamente ancora oggi, inferiore.