Negli ultimi anni, la pasta integrale ha riscosso sempre più successo tra gli italiani e rappresenta una valida alternativa per chi desidera avere un’alimentazione sana e bilanciata, senza dover necessariamente rinunciare al piacere di un buon primo piatto. La raccomandazione, comunque, è sempre quella di consumarla nelle quantità giuste e abbinarla a condimenti leggeri.
Medici e nutrizionisti sono sempre più propensi a inserire nelle diete la pasta integrale rispetto a quella di semola di grano duro poiché meno raffinata e con indice glicemico più basso. Ma è davvero così? Recenti studi hanno evidenziato che determinati tipi di pasta integrale potrebbero fare male a cuore, memoria e colesterolo. Scopriamo perché.
Cosa contiene la pasta integrale
La pasta rappresenta la forte primaria di carboidrati nella dieta mediterranea e fornisce energia a lento rilascio per l’organismo. Tuttavia, è anche vero che la pasta tradizionale contiene un elevato quantitativo di zuccheri, il che può rappresentare un problema per chi soffre di determinate malattie come il diabete. La pasta integrale è sempre un’alternativa più salutare.
Questo perché, a differenza di quella più raffinata, la pasta integrale conserva integro il chicco del grano, mantenendone intatte le fibre, le proteine e i nutrimenti essenziali. Inoltre, è meno calorica e quindi più indicata per chi desidera perdere peso o mantenere il peso forma. La pasta integrale previene i picchi glicemici nel sangue e favorisce una digestione migliore e più lenta.
La pasta integrale fa male? Scopriamo cosa c’è di vero
E’ importante sottolineare che quasi nessun alimento è dannoso in sé, ma tutto dipende dalle quantità che ne consumiamo e dai condimenti con cui lo accompagniamo, soprattutto se sono ricchi di grassi. Quindi, quando si decide di acquistare la pasta integrale è essenziale fare una scelta consapevole, guardando alla qualità del prodotto. Ecco gli aspetti da considerare:
- Etichette per conoscere gli ingredienti e la tecnica di lavorazione
- Controllare la presenza di conservanti aggiunti
- Controllare la provenienza della materia prima
Dunque, per valutare se la pasta integrale fa male, occorre considerare come potrebbe influire su alcuni aspetti della salute come digestione e disturbi intestinali, in base a ciò che leggiamo nell’etichetta. Infatti, non tutti tollerano alti apporti di fibre e un consumo quotidiano di pasta integrale potrebbe causare gonfiori addominali, disturbi digestivi e intestinali.
Inoltre, alcune marche che contengono residui di pesticidi e additivi che, a lungo andare, potrebbero avere effetti negativi sulla salute cardiovascolare. Un apporto eccessivo di fibre potrebbe bloccare l’assorbimento di alcuni minerali come ferro e zinco, indispensabili per il buon funzionamento del cuore. Infine, alcuni studi suggeriscono che un eccesso di fitati contenuti nei cereali integrali potrebbe interferire con il corretto funzionamento della memoria.